Lluc ricostruzione. (Credit: Image courtesy of Universitat Autònoma de Barcelona)
E’ nato nel Mediterraneo, e
non in Africa, il più antico degli antenati dell’uomo: parola di Lluc,
l’ominide vissuto 11,9 milioni di anni fa e scoperto in Spagna. Il suo
“ritratto”, dall’aspetto moderno rispetto a quello delle altre scimmie
antropomorfe, è pubblicato questa settimana ( giugno 2009) sulla rivista dell’Accademia
delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas.
A studiare questo nuovo antenato
dell’uomo, il cui nome scientifico è Anoiapithecus brevirostris, è il
gruppo spagnolo dell’Istituto catalano di Paleontologia, in
collaborazione con il gruppo italiano del dipartimento di Scienze della
Terra dell’università di Firenze. “Il ritrovamento fornisce elementi
nuovi nella comprensione della storia delle origini della nostra
famiglia, Hominidae, che oltre all’uomo include orango, scimpanzé e
gorilla”, osserva Lorenzo Rook, del dipartimento di Scienze della Terra
dell’università di Firenze, che ha partecipato alla ricerca coordinata
dallo spagnolo Salvador Moyà-Solà.
Lluc è stato scoperto in Catalogna, nella
località l’Anoia (che ha ispirato il suo nome scientifico), presso
Hostalets de Pierola. E’ vissuto nel Miocene medio ma i suoi resti,
pochi ma ben conservati, rivelano un aspetto moderno, con un prognatismo
molto ridotto.
Sono arrivati fino a noi parte della faccia e della
mandibola, ma per gli studiosi sono sufficienti a dimostrare che le
scimmie kenyapithecine sono da considerare il “sister taxon” degli
ominidi attuali, vale a dire “il gruppo arcaico più vicino agli ominidi,
quello in cui gli antenati dell’uomo affondano le radici”, spiega Rook.
La scoperta, prosegue lo studioso, indica inoltre che “la regione
mediterranea è stata l’area di origine della nostra famiglia”.
Dalla ricostruzione fatta sulla base dei
resti, risulta che Lluc era un maschio. Il restauro e la preparazione
dei resti, spiegano gli studiosi, “sono stati molto lunghi ed
estremamente delicati a causa della fragilità del reperto, ma una volta
che il fossile è stato pienamente disponibile per lo studio analitico,
la sorpresa è stata enorme”. Il fossile, spiegano, “ha un aspetto mai
visto in nessun primate fossile miocenico” e il suo aspetto “é
confrontabile tra gli ominidi solamente con il prognatismo del nostro
genere, Homo”. Tuttavia, aggiungono, la morfologia della faccia non
indica che Anoiapithecus abbia relazioni di parentela diretta con Homo,
ma potrebbe essere il risultato di una convergenza morfologica.
(fonte ansa)
by maestra EDY
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