Con una favoletta
C’era una volta un Re, vecchio e stanco ma che non voleva morire.
Il primo
giorno dell’anno radunò a corte tutto il suo popolo:
ad ogni contadino diede un
soldo per ogni semino piantato durante
l’anno passato; ad ogni pastore un soldo
per ogni pecora nata in quello
stesso periodo; ad ogni muratore assegnò un
soldo per ogni
costruzione fatta e ad ogni coppia donò un soldo per ogni
figlio.
A tutti
promise che avrebbe dato ancora più soldi per ogni altro “bene” messo a frutto
nel regno durante l’anno che si stava aprendo e così li congedò.
Al primo
giorno dell’anno successivo molti furono i soldi
che il re dovette distribuire
per mantenere la sua promessa.
Il
contadino aveva comperato più semi e piantato più piante;
il pastore aveva
fatto nascere tante pecorelle;
il muratore aveva acquistato più calce e
costruito molte case;
le mamme e i papà avevano sfamato i loro figli col soldo
del Re e
perciò avevano avuto la possibilità di metterne al mondo altri.
Il regno
era divenuto bello vivo e rigoglioso perché tutti,
nessuno escluso, avevano
visto “circolare” i soldi del Re …
e lui il Re si sentiva meno stanco e meno
vecchio.
Il lavoro è un diritto dell’uomo, una conquista sociale e una
manifestazione della libertà personale intesa come possibilità e capacità di
partecipazione.
(dal web)